in cucina

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con i piccoli

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a piedi o in spalla

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orto e giardino

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Articoli taggati con: erbe spontanee

Spatzle di parietaria

on Lunedì, 20 Maggio 2013. Posted in all'aperto, cucina

Spatzle di parietaria

Conoscete gli spatzle vero? si tratta si una sorta di gnocchetti tipici del Trentino che spesso contengono spinaci o zucca... mi è capitato più volte di assaggiarli in montagna... farli è molto facile, infatti non necessitano di un impasto molto lavorato... però mi mancava l'apposito attrezzo. Fortuna vuole che a febbraio quando siamo stati in montagna l'ultima volta, l'abbia visto al supermercato: non potevo non acquistarlo! In questi mesi l'ho usato più di qualche volta e in effetti è pratico e veloce, e adesso finalmente ecco una ricetta di spatzle!

In questo caso ho usato la parietaria che finalmente so riconoscere grazie alle dritte di Annalisa... in effetti mi ero imbattuta in questa pianta più di qualche volta, adesso starò con gli occhi più aperti quando passo in zone ombrose! Si tratta di una pianta della stessa famiglia dell'ortica, ma non urticante. La vedete nella foto qui sopra. Anche il gusto si avvicina a quello dell'ortica. Ma vieniamo alla ricetta!

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ingredienti per l'impasto (per 2 porzioni):

  • 60 gr di parietaria
  • 120 gr di patate
  • 1 pizzico di sale fino integrale
  • 1 grattuggiata di noce moscata
  • 1 pizzico di pepe
  • 1 pizzico di cannella
  • 50 gr di farina di riso integrale appena macinata
  • 50 gr di farina di farro semintegrale

ingredienti per il condimento:

  • 1 rametto di rosmarino
  • 1 rametto di melissa
  • 2 - 3 rametti di timo
  • 1 rametto di basilico greco
  • origano secco a piacere
  • 1 spicchio d'aglio
  • olio evo quanto basta

Preparazione:

Lessare la patata e schiacciarla con lo schiacciapatate. Sbollentare le foglie di parietaria dopo averle lavate, in un pentolino con poca acqua per ammorbidirle. Quando sono tenere mescolarle alle patate e frullare il tutto. Aggiungere sale, pepe e le altre spezie. Mescolare e aggiungere le farine. Impastare brevemente col cucchiaio ed eventualmente aiutandosi con le mani. L'impasto rimane appiccicoso.

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Portare a bollore una pentola con acqua salata. Nel frattempo tritare le spezie del condimento e l'aglio, versarle in una ciotola, aggiungere olio evo. Mescolare. Quando l'acqua bolle posizionare l'attrezzo per realizzare gli spatzle sulla pentola e versare l'impasto a cucchiaiate, formando gli gnocchetti e facendoli cadere direttamente dentro l'acqua bollente.

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Quando gli spatzle galleggiano sono pronti: prelevarli dalla pentola con una schiumarola e versarli direttamente nei piatti. Condire con l'olio aromatizzato. 

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A noi sono piaciuti parecchio, comprese le bimbe... delicati e leggeri!

Questa ricetta partecipa alla raccolta di ricette con erbe spontanee di Annalisa, Passato tra le mani "Fitoalimurgia"

logofitoalimurgia

per la categoria ricette - parietaria officinalis

Questa ricetta partecipa anche alla raccolta di ricette 100% vegetali per l'iniziativa 

  • 100% vegetal monday proposto dalla Capra: chiunque può partecipare, proponete anche voi le vostre ricette veg ogni lunedì!

100-veg-monday

Gelatina di acacia e mele

on Sabato, 18 Maggio 2013. Posted in all'aperto, cucina

e qualche premio in arretrato...

Gelatina di acacia e mele

L'amica Mari di CucinaVerdeDolceSalata, è stata così gentile da assegnarmi il premio Very Inspiring Blogger Award e con questo mi ha fatto ritornare alla memoria anche tutti i premi che ho ricevuto dall'inizio dell'anno e ai quali per un motivo o per la'ltro non ho mai risposto... quindi doppio grazie al lei sia per il premio del quale sono onorata, sia per avermi fatto ricordare gli altri! Per rimediare e scusarmi ho pensato di riunire in questo post tutti i premi e i ringraziamenti e di dedicare una dolcezza naturale a tutti quelli che mi hanno premiato oltre che a chi mi segue sempre... 

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Per prima cosa gli altri premi quali erano? A inizio anno Felicia, mi aveva passato il premio "Blog dell'anno 2012

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A seguire Elisabetta di Neuropepe mi aveva riassegnato il premio per il Blog 100% affidabile che avevo già ricevuto, ma riprendo con molto piacere, nonchè il Liebster Award

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Se manca qualcuno fatemelo presente! :-)

Ognuno di questi premi prevede di passarlo ad altri... e l'ultimo di raccontare sette cose su di me. Seguo le regole di quest'ultimo e passo il premio ad altri 15 blogger che se vogliono possono prendere anche gli altri premi... diciamo che premio alcuni di quelli con cui attualmente mi sento più in sintonia anche se probablimente saranno già stati pluripremiati: se vi fa piacere condividete il premio a vostra volta!

Comincio con le sette cose su di me:

  1. sono felice!
  2. adoro cucinare e mettermi in gioco provando cose nuove
  3. mi piace camminare all'aria aperta e sentirne prufumi, suoni e gusti
  4. adoro stare e giocare con i bambini
  5. mi piace andare per mostre (d'arte, di architettura...)
  6. mi piace conoscere persone nuove sia virtualmente, ma meglio ancora di persona
  7. non mi annoio mai!

Questi i blog a cui passo il premio (o i premi se vorranno), in ordine rigorasamente casuale... : La tana del riccio, Creandos'impara, ViolaMirtillo, Ravanello Curioso, Passatotralemani, Decrescerein365giorni, Pane e girasoli, L'indigesto latticino, Dovegirailsole, Germogli di soia, Zucchero D'uva, Le gioie di Moira, Golosità vegane, Il mondo di Cì, Mammerri

E ora finalmente ecco la ricetta che vi dedico! Si tratta di una marmellata o meglio di una gelatina realizzata con le mele e i fiori di acacia che attualmente decorano gli alberi e profumano strade e parchi. Come vi anticipavo io li ho raccolti a Ca' di Mezzo, voi cercate un luogo lontano dal traffico e dall'inquinamento. Sono partita dalla ricetta che trovate QUI, che mi è piaciuta perchè si usano le mele con la buccia, modificandola in modo da non usare lo zucchero, ma solo un po' di malto (anche perchè a mio avviso le mele sono già ben dolci) e senza pectina.

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Gelatina di fiori di acacia e mele

ingredienti (per circa 2 vasetti - se avete più fiori fate le dovute proporzioni):

  • 600 gr di mele golden biologiche
  • 350 gr di acqua
  • 60 gr + 60 gr di fiori acacia (robinia)
  • succo di mezzo limone
  • 1 cucchiaino di agar agar
  • 100 gr di malto di avena

Preparazione:

Per prima cosa tagliare a pezzettini le mele, togliendo il torsolo e il picciolo, ma tenendo la buccia e metterle in una pentola dal fondo spesso con 60 gr di fiori di acacia a cui avrete tolto il gambo, l'acqua e il succo di limone.

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Mettere sul fuoco e far bollire finchè le mele saranno molto tenere e spappolate. A questo punto preparare una terrina su cui posare un colino grande con sopra un canovaccio pulito e non profumato (preferibilmente lavato con sola acqua), versare il composto di mele e acacia e lasciar colare per un'oretta.

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Passata l'ora strizzare bene il canovaccio in modo che tutto il succo esca. (PS: non buttate lo scarto di mele e acacia... vi potrebbe servire per qualcos'altro! Io ci ho preparato una torta che vedrete a breve...) Avrete la casa pervasa da un fantastico profumo di acacia!

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Assaggiate il succo e valutate se il caso di aggiungere il malto, io ne ho messi 100 gr, con ll'idea di regalarne, ma potrebbe benissimo piacervi senza... Rimettere sul fuoco e aggiungete l'agar agar e quando si è ben sciolto i rimanenti fiori. Fate bollire per una decina di minuti. Spegnete e lasciate riposare per tutta la notte.

La mattina prendete dei vasetti puliti e metteteli in forno caldo a 100-120° per 15-20 minuti. Nel frattempo date una mescolata alla gelatina e riportatela a bollore, se vi sembra troppo liquida lasciate assorbire un po' di liquido, tenete però conto che l'agar agar gelifica da freddo. Prelevate i vasetti caldi dal forno e versate la gelatina bollente nei vasetti caldi con l'aiuto di un mestolo, presine e guantoni. Chiudete subito e serrate bene. Mettete i vasi al rovescio finchè si crea il vuoto (prestate attenzione che i tappi siano di quelli del tipo clic-clac per essere sicuri del sottovuoto). Ed ecco pronta la vostra gelatina!

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Questa ricetta partecipa alla raccolta di ricette con erbe spontanee di Annalisa, Passato tra le mani "Fitoalimurgia"

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per la categoria ricette - acacia o robinia (robinia pseudoacacia).

 

 

 

Il manuale dei cibi fermentati

on Giovedì, 16 Maggio 2013. Posted in libri, all'aperto

... e ricetta per lo spumantino di sambuco

Il manuale dei cibi fermentati

Dopo una breve pausa torno a presentarvi un libro di cucina per la raccolta del giovedì del libro di cucina dell'amica Annalisa di Passato fra le mani

 

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e in particolare vi voglio parlare de "Il manuale dei cibi fermentati" di Michela Trevisan per TerraNuova edizioni. Si tratta di un libro cha ho acquistato ormai svariati anni fa, quando mi avvicinavo timidamente al mondo dell'autoproduzione ed è stato penso il primo "luogo" in cui ho sentito perlare di pasta madre, nonchè di tanti altri alimenti fermentati dai nomi strani ed esotici fra cui il kefir (quello di soia lo vedete nella foto qui a fianco) che ho avuto fra le mani solo dopo un po' di anni.

manuale cibi fementati

Il libro è organizzato in cinque capitoli, nei quali dopo le doverose spiegazioni sui vari tipi di fermentazione, sulla scelta della materia prima e dei materiali, si passa all'elencazione dei cibi fermentati che si possono produrre in casa e infine alle ricette, divise per alimenti, bevande, condimenti e altre preparazioni. Io ho la versione vecchia che non aveva immagini, ora è uscita la nuova versione corredata da immagini cosa che secondo me viene molto utile a capire il procedimento in alcune ricette.

manuale pratico cibi fermentati

Le ricette sono tutte vegetariane, buona parte vegane, nell'indice queste ultime sono evidenziate col simbolo della V formata da due foglie.

Io ve lo consiglio se siete in fase autoproduttiva, soprattutto ora con la bella stagione e tante cose che cominciano ad esserci nell'orto o regalate dalla natura vien proprio voglia di provarci!

Di tutte le ricette del libro vi lascio questa che ho rifatto domenica sera con alcuni dei fiori di sambuco che ho raccolto a Ca' di Mezzo: lo spumantino di sambuco.

Per prima cosa trovate i vostri alberi di sambuco fioriti, come al solito lontano da strade e luoghi inquinati, raccogliete gli ombrelli, per fare solo lo spumantino ve ne bastano pochissimi...

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ingredienti:

  • 2 ombrelli di fiori di sambuco
  • 1 litro di acqua
  • 1/2 limone
  • 100 gr di zucchero di canna

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Realizzazione:

Versare l'acqua in ciotola di vetro assieme al succo e alla buccia del limone (io l'ho pelata con il pelapatate). Aggiungerelo zucchero e mescolare fino allo sciogliemento dello stesso, aggiungere i fiori di sambuco. Coprire con un canovacci pulito fermato da un elastico in modo che non entrino insetti o polvere e esporre al sole per 3 giorni. Successivamente travasare in bottiglie di vetro con l'aiuto di un imbuto e filtrando con un colino a maglia fine. Non riempire completamente le bottiglie ma lasciare un po' di aria, 5 - 7 cm. Tappare e rimettere al sole per altri 3 giorni finchè si vedono apparire le bollicine che indicano che lo spumante è pronto (potete anche sgasare aprendo leggermente i tappi). Lasciare riposare al fresco per un paio di giorni e consumare fresco!

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Informazioni utili su questa pianta, sulle proprietà dei fiori e delle bacche le trovate QUI.

Questa ricetta partecipa alla raccolta di ricette con erbe spontanee di 

Annalisa, Passato tra le mani "Fitoalimurgia".

logofitoalimurgia

per la categoria ricette - sambuco (sambucus nigra).

 

Insalata fiorita

on Sabato, 27 Aprile 2013. Posted in all'aperto, cucina

Insalata fiorita

Non so voi, ma io in questo periodo vivrei di insalate fresche appena raccolte, con le loro belle foglioline croccanti e gustose o morbide e tenere... e in questo mio desiderio vengo pienamente soddisfatta con una semplice passeggiata per il giardino e l'orto che continuano ad offirci le loro bontà gratuite, grazie anche alla curiosità delle piccole che basta che mi vedano chinata a raccogliere e subito offorno il loro aiuto. Da questo nasce quest'insalata con verdure appena raccolte, fiorita, profumata e gustosa e ricca di nutrienti.

Cosa raccogliere durante la passeggiata (per persona):

  • 1 mazzetto di rucola selvatica
  • 2 manciate di foglie di malva (meglio quelle piccole verde chiaro appena spuntate)
  • 5 punte fiorite, ma non ancora sbocciate, di cavolo capuccio
  • 3-4 violette (le ultime che le bimbe sono riuscite a scovare)
  • 3-4 fiori di tarassaco
  • 1 mazzetto di radicchio selavatico (da noi ne nasce di verde e di rosso)
  • 1 ciuffetto di valeriana o di foglie di tarassaco o di cicorietta (non fioriti)

Preparazione dell'insalata fiorita:

Versare fiori e foglie in una terrina piana d'acqua, lavarli delicatamente e lasciarli in ammollo per pochi minuti. Asciugarli delicatamente su un canovaccio pulito. Mettere in una terrina tutto fuorchè i fiori di tarassaco e le viole. Condire con poco sale, pepe bianco (se vi piace), aceto di mele e olio evo. Aggiungere i fiori. Servire. 

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(PS: normalmente aggiungo dei semi alle mie insalate - canapa, sesamo, lino tritato, girasole - ma questa a mio avviso è già bella gustosa così)

E prima di chiudere voglio condividere con voi queste meraviglie che sono nate spontaneamente (non le abbiamo trapiantate, nè seminate) nell'orto "in autogestione" e di cui vi parlavo un paio di settimane fa nel post sui colori della primavera

i finocchi e ben due piantine di cavolo capuccio

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Come non essere grati ad un orto che fa questi regali?

Questo post partecipa alla raccolta di ricette per il  100% vegetal monday proposto dalla Capra

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e anche alla raccolta di ricette con erbe spontanee di 

logofitoalimurgia

  •  

 

Tortini di miglio con dolcimele e silene

on Sabato, 20 Aprile 2013. Posted in all'aperto, cucina

Tortini di miglio con dolcimele e silene

Buon inizio settimana! Riprendo l'abitudine delle ricette del lunedì per il 100% vegetal monday proposto dalla Capra (non me ne ero dimenticata!)

 

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e vi propongo una ricettina salata con erbette di stagione appena colte, che anche voi potete divertirvi a cercare nelle passeggiate in campagna... In questo tortino trovate sia il silene (strigoli, o carleti o caletti... che dir si voglia) di cui vi ho già parlato in altra occasioni, sia il dolcimele o lamio che invece vi presento per la prima volta in una ricetta. Se non lo conoscete lo vedete qua sopra, in apertura al post, si tratta di una piantina che assomiglia all'ortica (infatti viene anche chiamata ortica mata), ma non è urticante come lei, fa dei fiorellini violetti o bianchi che sono raccolti in una sorta di spighetta. Da piccola ne toglievo i fiori per succhiarne il nettare che è dolcino. Se ne raccolgono le foglie sommitali più tenere.

Veniamo alla ricetta, si tratta di un tortino che potete fare sia in formato grande da servire a fette, sia in piccole forme. E' a prova di bambino, infatti è stato gradito dalle due birbe, è anche senza glutine, avendo come base il miglio.

Ingredienti:

  • 30 gr di silene (un mazzetto, pesato crudo)
  • 180 gr di cime di dolcimele (pesate cotte)
  • 2 cucchiai di lenticchie rosse decorticate
  • 120 gr di miglio in chicchi
  • 1 spicchio d'aglio
  • 3 piccole patate
  • 1 cipollotto rosso
  • olio evo qb
  • sale qb
  • 260 ml di acqua
  • noce moscata a piacere
  • cannella in polvere a piacere

Realizzazione:

Per prima cosa lavare le cime di dolcimele e scottarle brevemente in acqua bollente. Tritare il cipollotto, l'aglio e i carleti e rosolarli brevemente in poco olio evo, aggiungere il dolcimele cotto, con un po' della sua acqua. Aggiungere anche il miglio (dopo averlo lavato) e le lenticchie e farli tostare brevemente. Aggiungere l'acqua, coprire e lasciare cuocere a fuoco lento per 20 minuti senza mescolare passati i quali lasciare coperto a fuoco spento per fare assorbire bene i liquidi. Nel frattempo lessere le patate, sbucciarle e schiacciarle con lo schiacciapatate. Aggiungere a piacere noce moscata e cannella e un pizzico di sale. Aggiungerle al miglio cotto. Versare il tutto in una teglia grande o in piccole tegliette monodose. Cospargere di mandorle tritate, lievito alimentare e olio evo e passare in forno a 180° per 20-30 minuti (si forma una crosticina invitante).

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Servire tiepido: delicato e morbido!

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Conoscete quest'erba? Come la usate?

PS: questo mese parlo di erbe spontanee anche sula mia rubrica GocceVerdi su La voce del Trentino, se vi va di leggerle eccole qua:  http://lavocedeltrentino.it/index.php/lifestyle/gocce-verdi/3172-erbe-spontanee-in-cucina 

Con questo post inauguro anche la mia partecipazione alla bellissima iniziativa di Annalisa, Passato tra le mani, ovvero la raccolta "Fitoalimurgia".

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Piante spontanee in cucina e l'orto "autonomo"

on Martedì, 16 Aprile 2013. Posted in all'aperto, cucina

Piante spontanee in cucina e l'orto

DSCF8440Abbiamo finalmente cominciato a mettere a posto l'orto in previsione dei trapianti che faremo a fine mese sia delle piantine autoprodotte, sia di quelle bio che abbiamo acquistato col gas. Ma pensare che in questo periodo l'orto sia improduttivo è assolutamente sbagliato. Infatti ci siamo resi conto che l'orto è assolutamente in grado di autogestirsi... mi piace chiamarlo l'orto "autonomo". Infatti la cosa bella di questo periodo è che senza aver seminato nulla si raccoglie molto: in primo luogo erbe spontanee, in secondo luogo verdure che nascono da sole dai semi delle piante messe giù in precedenza. Semi che hanno deciso da soli dove germogliare e che sicuramente stanno bene dove sono! Quindi lungi da noi l'uso di frese per preparare il terreno, si procede con la vanga con gli occhi ben aperti in modo da individuare le piante che sono nate da sole e che si desira tenere. E allora si scopre che ci sono delle belle piantine di finocchio (le vedete qui a lato), qualche radicchio, svariate piante di malva e di camomilla, qualche pianta di rucola selvatica, aglio e che i cavoli capucci hanno dei teneri getti fioriti ideali da mettere in insalata. Per quanto riguarda le erbe spontanee la ricerca si allarga a tutto il giardino dove ancora si trovano il tarassaco e qualche violetta che fa colore nell'insalata. 

Se avete voglia di approfondire la conoscenza di queste erbe e in particolare del loro uso in cucina, visto che è giovedì e che il tema è particolarmente gradito ad Annalisa

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vi consiglio il libro "Piante spontanee in cucina" di Cristina Micheli, ed. TerraNuova.

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All'interno trovate anche un poster pighevole utile da portare con sè per il riconoscimento delle piante. Nella prima parte del libro ci sono utili consigli su dove e come raccogliere e sull'utilizzo delle varie erbe e sul loro utilizzo in cucina come piatti e/o bevande (infusi, succhi, sciroppi). Poi seguono le tavole con le varie piente in ordine alfabetico. Per ciascuna pianta c'è il disegno, seguono la descrizione, indicazioni per la raccolta, proprietà terapeutiche, usi e ricette (2-3 per pianta). Nelle appendici si trova il glossario e l'indica delle ricette con l'indicazione di quali sono vegane, tutte le altre sono vegetariane.

Insomma un libro a mio avviso molto ben fatto e utile.

Qui sotto vedete come è strutturata la parte principale del libro.

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Io sto provando alcune delle ricette proposte fra cui l'humus di ceci con melissa, che ho leggermente personalizzato. E visto che nel blog non ho mai messo la ricetta dell'humus pur facendolo relativamente spesso ed essendo una delle cose che mi piacciono di più, eccovela qua!

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Humus di ceci con melissa

ingredienti:

  • 100 gr di ceci già cotti (nel mio caso erano un avanzo... per la preparazione vedete la ricetta della pasta e ceci)
  • un po' di acqua di cottura dei ceci (2-3 cucchiai)
  • 2 cucchiai di olio evo
  • 1 cucchiaio di tahin chiaro
  • 1 cucchiaio di succo di limone 
  • 6 foglie di melissa fresca
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 pizzico di sale

Preparazione:

Tritare la melissa e l'aglio. Metterli nel frullatore con i ceci e l'acqua di cottura, l'olio, il tahin. Frullare bene, assaggiare e aggiustare secondo il proprio gusto con sale e limone. Servire con verdura fresca tagliata a bastoncini e fatte di pane integrale.

E da voi come procede l'orto? e la raccolta di erbe spontanee? 

Questo post partecipa alla raccolta di ricette con erbe spontanee di 

logofitoalimurgia

  •  sia per la categoria libri, sia per le ricette - melissa

I colori della primavera

on Lunedì, 15 Aprile 2013. Posted in all'aperto, giardino, orto

I colori della primavera

Verde, per me la primavera è decisamente verde: di un verde brillante, quello delle piantine appena spuntate dalla terra (qui sopra il prezzemolo che ha già messo la terza foglia...) e qui sotto le fave (messe giù per la prima volta quest'anno)

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o delle esili carote bianche 

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E' il verde punteggiato di azzurro dei prati coperti di "occhietti"

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o punteggiato del viola dell'"ortica mata" nei pressi dell'orto

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E' il verde dei germogli nuovi di piante vecchie che nell'orto sono soppravvisute all'inverno, come i cavoli capucci e il fiolaro che ci ragalano un bel pranzetto

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E' il verde profumato di limone della melissa

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quello delle erbe insignificanti fra i sassi

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quello dei campi di grano

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quello delle foglie di tulipano con la rugiada del mattino

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che fanno da sfondo a nuovi colori...

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Di che colore è la vostra primavera?

 

staffetta blogSe avete voglia di continuare il giro primaverile e vedere i colori degli altri partecipanti alla staffetta, qui sotto li trovate tutti:

  1. Alessia scrap & craft -  http://www.4blog.info/school
  2. Federica -  http://mammamogliedonna.blogspot.it/
  3. Micaela -  http://lemcronache.blogspot.it/
  4. CeciliaKi -  http://ckmystyle.blogspot.com
  5. Federicasole-  http://lamiadolcebambina.blogspot.it/search/label/staffetta%20di%20blog%20in%20blog
  6. Alessandra-  http://fiorievecchiepezze.wordpress.com
  7. Antonella  http://blogacavolo.blogspot.it/
  8. Marzia Bradshaw www.quellocheunadonnadice.blogspot.it
  9.  Design Therapy -  http://www.designtherapy.it/
  10. Accidentaccio  http://accidentaccio.blogspot.it
  11. Barbara   http://mammababysiracconta.blogspot.it/
  12. Monica  http://iotestopositivo.blogspot.it
  13. simonaelle-  http://www.simonaelle.com/search/label/Staffetta%20tra%20blog
  14. Io mi piaccio   http://www.iomipiaccio.blogspot.it
  15. Vivere a piedi nudi   http://vivereapiedinudi.blogspot.it/search/label/di%20blog%20in%20blog
  16. Illustrando un Sogno  http://silviomacca.blogspot.it/search/label/Di%20Blog%20in%20Blog%20-%20Staffetta
  17. Norma -  http://voglioilmondoacolori.blogspot.it/
  18. Cristina -  http://udinelamiacittaenonnapina.blogspot.it/search/label/Staffetta%20di%20blog%20in%20blog
  19. MaisonLab  http://www.maisonlab.it/category/di-blog-in-blog/
  20. Arianna www.conlemaninelsacher.blogspot.it
  21. SaraStellegemelle www.stellegemelle.com/search/label/di%20blog%20in%20blog
  22. Samanta Giambarresi -  http://samantagiambarresi.wordpress.com/
  23. Home sweet home - www.homesweethome00.blogspot.com
  24. Veronica Zanchi for Livin'+Abroad  http://veronicafromusa.blogspot.it
  25. Zuccheramente  http://www.zuccheramente.com/
  26. Impronta di mamma  http://improntadimamma.blogspot.it/
  27. Désirée Pedrinelli  www.letturealcontrario.com 
  28. Danila  http://www.dispariepari.it/category/social/
  29. Francesca  http://www.ilcaffedellemamme.it/tag/di-blog-in-blog/
  30. Idea Mamma www.ideamamma.it
  31. Il pampano  http://ilpampano-designbimbi.blogspot.it/search/label/di%20blog%20in%20blog
  32. GocceD'aria  http://www.goccedaria.it/tag/goccedaria/staffetta%20blog.html
  33. La Diva delle Curve  http://www.divadellecurve.com/search/label/staffetta
  34. Le due coccinelle  http://www.leduecoccinelle.it/
  35. Selima Negro - Timo il Bruco  http://timoilbruco.wordpress.com/
  36. Francesca Lancisi Original Watercolour Paintings  http://www.francescalancisi.blogspot.it/
  37. Mamma...e ora che faccio?  http://www.mammaorachefaccio.com/
  38. Passe-partout:  http://partoutml.blogspot.it/search?q=staffetta+di+blog+in+blog&max-results=20&by-date=true
  39. mammamari www.mammamari.it
  40. Antonellavi - www.Coloridellamore.blogspot.it
  41. Bodò. Mamme con il jolly  http://www.bbodo.it/tag/di-blog-in-blog/
  42. Elisa Tinella  http://unaltracosabella.blogspot.it/
  43. Home-trotter:   http://www.hometrotter.it

La saccisica in cucina

on Giovedì, 11 Aprile 2013. Posted in cucina

saccisica in cucinaCome vi dicevo in altre occasioni in biblioteca ho trovato vari libri di storia della cucina, così dopo la cucina ai tempi dei greci e romani e la cucina di Leonardo, mi avvicino ai nostri giorni con un libro sulla cucina fra fine 800 e metà del 900 nella saccisica. Per chi non abita nelle mie zone, questo termine indica l'area geografica che gravita attorno alla mia città Piove di Sacco (a est di Padova). Il libro si intitola appunto "La saccisica in cucina, sorie e memoria tra '800 e '900", scirtto da P. Zatta e A. Todaro per Cleup.

l tersto è diviso in due parti, di cui la prima teorica, dopo un breve accenno sulla sotria della saccisica, è dedicata alla scoprta della storicità della cucina in saccisica e soprattutto al calendario dei campi e dei cibi in saccisica. Questa parte a mio avviso interessantissima perchè ci riporta ad un tempo in cui gli anni erano scanditi a partire da S.Martino e in cui ad ogni periodo corrispondevano cibi diversi. Una cultura del mangiare che non ripeteva sempre uguale in tutto l'anno, ma che seguiva una ciclicità scandita dalle stagioni e dalle coltivazioni attorno a cui ruotavano le vite e le abitudini dei nostri nonni. Il testo è arricchito dalle testimonianze dei chi ha vissuto in questi luoghi in quei tempi. Mi trovo molto d'accordo con alcune parole che si trovano verso la fine di questo capitolo:

Erano preparazioni che si realizzavano nelle cucine della campagna della Saccisica, in luoghi che per metà erano tavola e per metà farmacia domestica, con lo scopo di nutrire, medicare, proteggere.

La seconda parte è invece dedicata alle ricette divise per tipologia e per ingredienti. Si tratta logicamente di ricette onnivore, di cui molte sono vegetariane, alcune vegane. Alcune sono raccontate attraverso le parole delle "nonne", tutte partono dal presupposto di autoprodursi tutti gli ingredienti a partire dalla pasta. Perciò all'inizio del capitolo sui primi piatti troviamo le "asagne" (pappardelle) di cui qui sotto vi riporto una delle proposte di realizzazione e di condimento con le noci, che farò a breve

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Dopo i primi piatti si passa ai secondi piatti divisi fra quelli di carne o di pesce, poi alle uova e frittate, poi ai piatti di verdure, ai pani, dolci e focacce, infine a composte, conserve, marmellate e salse e ai liquori.

Fra tutto vi segnalo la parte in cui si parla di pasta madre, relativamente all'usanza di raccogliere la rugiada a S.Giovanni per creare la pasta madre

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Questo post partecipa al giovedì del libro di cucina di Annalisa di Passato tra le mani

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Cannelloni verdi alle ortiche

on Sabato, 06 Aprile 2013. Posted in cucina

Cannelloni verdi alle ortiche

Finalmente sembra che la pioggia ci dia un po' di tregua e ci permetta di stare un po' all'aria aperta... qui stiamo agognando l'attività nell'orto che però attualmente è ancora in uno stato pantanoso - erboso, se ci verranno regalati almeno un paio di giorni di sole ci metteremo all'opera seriamente, per ora ci accontentiamo di cominciare a sistemare un po' di cosette "minori" per esempio, trapiantiamo quel povero corbezzolo che attendeva da un mese, sistemiamo le piantine di fragole che sono rinate e che speriamo ci diano qualche frutto, mettiamo in ordine le aromatiche tagliando i rami secchi, seminiamo in vaso alcune cosette che trapianteremo a terra appena quando saranno un po' più grandine.

Ma se con le nuove piante siamo ancora fermi, bisogna dire che tutto quello che era già stato seminato in autunno o che è spontaneo gode di ottima salute, infatti le cipolle crescono beate e sono rinate anche delle insalate! E che dire delle erbe spontanee? In questi ho scoperto nell'angolo dell'orto vicino al compostatore delle ortiche bellissime, appena spuntate, tenere e rigogliose! Di questa pianta ottima vi avevo già parlato lo scorso anno con alcune proposte non solo culinarie, stavolta le ho usate per farci un piatto unico sfizioso, ovvero una sorta di crepes arrotolate o cannelloni se preferite, farcite con una crema di ortiche.

Prima di lasciarvi la ricetta vi ricordo che le ortiche:

  • non sono piccanti (:-))
  • per raccoglierle vanno usati i guanti (meglio doppi), ma dopo che le avete lavate non pungono più
  • vanno raccolte le sommità tenere lasciando intatto il resto della pianta, prima che fiorisca
  • cercate le piante lontane dalle strade e da luoghi trafficati o vicini a fabbriche (io le trovo direttamente nel mio orto e ci nascono da sole)
  • ha proprietà emostatiche, astringenti, regolatrici dell'intestino, antidiabetiche, rimineralizzanti
  • il decotto aiuta ad abbassare la glicemia e la pressione
  • è ricca in vitamine A e C, magnesio, fosforo, potassio

Vi è venuta voglia di farvi una passeggiata e di cercarle? Allora eccovi la ricettina!

ingredienti per le crepes - cannelloni:

  • 3 cucchiai di farina di grano duro integrale appena macinata (circa 80 gr)
  • 3 cucchiai di farina di piselli appena macinati (circa 70 gr)
  • 1 pizzico di sale fino integrale
  • la punta di un cucchiaino di bicarbonato
  • 2 cucchiai di olio evo
  • acqua qb

ingredienti per il ripieno:

  • 100 gr di ortiche appena raccolte
  • 1 spicchio d'aglio
  • 200 gr di cannellini già cotti (lessati in acqua e alga kombu)
  • sale fino integrale qb
  • olio evo qb

Preparazione del ripieno:

Per prima cosa ricordatevi di ammollare i cannellini il giorno prima e di cuocerli in acqua non salata con un pezzetto di alga kombu la mattina, in modo da averli pronti all'uso. Durante la giornata (sperando che ci sia il sole) uscite a raccogliere le ortiche e lavatele.

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Passatele in una padella in cui avrete versato un po' d'olio e lo spicchio d'aglio, se vi piace potete tritarlo, oppure lo lasciate intero e lo eliminate successivamente. Versate un po' dell'acqua di cottura dei fagioli e fate cuocere a fuoco lento finchè le foglie saranno morbide.

Pesate 200 gr di cannellini e frullateli. Quando le ortiche saranno cotte, aggiungete i cannellini alle ortiche, salate secondo il vostro gusto e tenete la crema ottenuta da parte.

Preparazione delle crepes:

Mettete in una ciotola le farine, setacciate e aggiungete acqua fino ad ottenere una pastella non troppo densa, diciamo al cucchiaio. Lasciate riposare mentre preparate la crema di ortiche e cannellini.

Scaldate una padellina bassa antiaderente. Aggiungete alla pastella un pizzico di sale, il bicarbonato e l'olio. Mescolate molto bene con una frusta in modo da avere una bella crema.

Versate a cucchiaiate la pastella nella padella ben calda e col cucchiaio allargatela. Lasciate cuocere bene da un lato, quando si staccherà facilmente e senza rompersi girate la crepe e fate cuocere un'altro minuto. Rimponete man mano le crepes su una teglia.

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Versate al centro di ogni frittatina una cucchaiata abbondante di ripieno e arrotolatela. Riponete le crepes arrotalate una vicina all'altra sulla teglia. A questo punto potete scaldarle leggermente in forno e servirle ben calde tal quali o accampagnarle ad una besciamella vegetale.

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Accompagnate dai cannellini col loro gusto leggero e dolce si sente il sapore delicato dell'ortica.

E voi come usate le ortiche?

Ah, giusto, oggi è lunedì, quindi questo piatto partecipa alla raccolta di ricette di "La cucina della Capra" ovvero il "100% vegetal Monday"

 

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 Questa ricetta partecipa alla raccolta di ricette con erbe spontanee di 

Annalisa, Passato tra le mani "Fitoalimurgia", categoria ricette con ortica.

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Torta quasi-pasqualina di rosole

on Venerdì, 29 Marzo 2013. Posted in all'aperto, cucina

Immagine presa dal web (http://dialetticon.blogspot.it/2010/02/rosole.html)

Fine marzo, se l'orto per ora è ancora a riposo forzato causa maltempo e freddo che ci hanno fatto saltare tutti i piani di semine, le erbe spontanee ci danno invece grandi soddisfazioni, cominciando a crescere e a donarsi gratuitamente più belle che mai grazie proprio a queste pioggie persistenti. Chi mi segue da tempo forse ricorderà che l'anno scorso ho dedicato una serie di articoli proprio alle erbe, la mia intenzione è di riprendere quest'anno proponendovene altre o quanto meno altri usi. Incomincio oggi, con la prima che erba infestante che si raccoglie dalle mie parti, ovvero le rosole o rosolaccio. Non si tratta d'altro che della pianta del papavero rosso, quello che cresce spontaneo quasi ovunque, che va raccolta finchè è piccola e le foglie sono tenere. Si raccolgono i piccoli cespi, si privano delle radici, si lavano per bene. Si possono preparare in molteplici modi, a partire semplicente dal saltarle in padella con olio e aglio. Il loro gusto è delizioso, dolce e gradito anche ai bambini: infatti le mie ne vanno ghiotte!

Altra consuetudine delle mie zone è usare queste erbe per le preparazioni del periodo pasquale, in particolare a Pasquetta si usa la scampagnata sugli argini dei fiumi alla ricerca di erbette varie, in particolar modo carleti e bruscandoli che poi vengono usati sia al momento (tradizionale è la frittata fatta sul posto), sia una volta tornati a casa. Per questo ho pensato di riprendere una torta salata che si fa in questo periodo prorpio per le scampagnate, ovvero la torta pasqualina, rivisitata in chiave vegana e con l'uso delle rosole al posto degli spinaci.

Ecco allora la torta quasi pasqualina alle rosole!

ingredienti per la base:

  • avanzo di pasta madre rinfrescata il giorno prima con farina 2 (saranno stati 150 gr) e tenuta in frigo
  • 2 cucchiai di olio evo
  • 100 ml acqua
  • farina integrale di grano duro appena macinata q.b. (circa 150 gr, ma prendetelo a spanne)
  • 1 pizzico di sale fino integrale

Preparazione della base:

Aggiungere all'avanzo di pasta madre 100 ml di acqua e scioglierla appena, aggiungere l'olio e il sale e infine la farina finchè ne prende. Alla fine dovreste ottenere una palla liscia e omogenea abbastanza compatta. Lasciarla riposare per una mezzoretta. Nel frattempo preparate il ripieno.

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Ingredienti per il ripieno:

  • mezzo kg di rosole fresche
  • 100 gr di farina di ceci
  • acqua qb (circa 200 ml)
  • 1 rametto di rosmarino
  • sale fino integrale qb
  • olio evo qb
  • pepe a piacere
  • 1 spicchio d'aglio

Preparazione del ripieno:

Per prima cosa preparate una pastella con la farina di ceci mescolandola all'acqua in modo da ottenere una crema piuttosto liquida. Aggiungete il rametto di rosmarino e mettete a riposare.

Lavate bene le rosole e mettetele in padella con un filo d'olio, un po' d'acqua e lo spicchio d'aglio. Coprite e lasciate cuocere finchè le foglie saranno tenere. Aggiustate di sale.

Passatele su una terrina e tagliatele col coltello. Riprendete la pastella di ceci, togliete il rosmarino e aggiungete un filo d'olio, un po' di sale e un po' di pepe se vi piace. Versate la pastella sulle rosole.

Preparazione della torta salata:

Accendete il forno a 180° (io uso ventilato, vedete voi cosa si addice meglio al vostro forno).

Riprendete l'impasto, disponetelo su carta forno leggermente infarinata e stendelo molto sottile col mattarello.

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Posizionatelo su una teglia da crostata. Versate il ripieno sulla sfoglia e stendetelo e richiudete i lati della sfoglia verso il centro (se vi basta potete farla anche del tutto chiusa, io ho preferito lasciare aperto il centro della torta).

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Quando il forno è in temperatura infornate per una mezzora.

Lasciate raffreddare leggermente e servite. E' buonissima anche il giorno dopo anche non calda.

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Questa ricetta ideale da portare con sè a Pasquetta (sperando che nel frattempo esca il sole...) partecipa alla raccolta di ricette di Ale - Golosità VeganeBuona Pasqua Vegan.

pasqua vegan

 

Inoltre visto che utilizzo la farina di ceci, anche se agli sgoccioli, la inserisco nella raccolta di "salutiamoci" di marzo, visto che i ceci sono i protagonisti di questo mese ospitati da Pappa e cicci.

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 E voi conoscete le rosole? Le usate? Come le chiamate?

 Questa ricetta partecipa anche alla raccolta di ricette con erbe spontanee di 

Annalisa, Passato tra le mani "Fitoalimurgia" sezione ricette con rosole (papavero).

logofitoalimurgia

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Camomilla

on Lunedì, 21 Maggio 2012. Posted in all'aperto

Camomilla

Fine maggio: i papaveri cominciano ad essere in buona compagnia, ovvero quella dei piccoli fiori bianchi della camomilla, col suo intenso e inconfondibile profumo. Facilissima da riconoscere, anche per i bambini! Noi da un po' di anni la raccogliamo e la secchiamo al sole, per poi usarla per le tisane invernali.

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Anche in questo caso ci nasce spontaneamente nell'orto e nel passaggio lungo il fiume. La camomilla (assieme all'ortica e all'equiseto) rientra fra le erbe che non estirpiamo dall'orto: perchè acquistarla quando è così semplice raccoglierla?

E questa volta possiamo lasciare tranquillamente ai bambini questa attività, infatti a loro viene naturale raccogliere i fiori senza gambo... in breve ne riempiranno una terrina!

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I primi anni la mettevo direttamente sul davanzale su un foglio di giornale a seccare, ma il più delle volte il vento portava via tutto, adesso preferisco stenderla in teli o canovacci, finchè non è ben seccata e poi passarla in un vaso con chiusura ermetica.

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E voi la raccogliete?

Rucola selvatica

on Giovedì, 03 Maggio 2012. Posted in orto

un erba spontanea di casa!

Rucola selvatica

Vi potrà sembrare strano che inserisca la rucola fra le erbe spontanee... ma non mi sono sbagliata, per noi da un po' di anni è proprio così!

Ormai 4 anni fa comprammo una bustina di semini di rucola selvatica bio per provarla, senza sapere a cosa saremmo andati incontro!

Infatti non solo è stata molto produttiva, ma alcune piantine sono cresciute senza controllo diventando dei cespuglioni con fiori gialli, che essendo anche belli da vedere ci dispiaceva tagliare... 

Pensavamo di essercene liberati con l'inverno e con la zappatura del terreno e invece dopo poco abbiamo cominciato a sentire un caratteristico profumo passando per l'orto... eppure non avevamo riseminato la rucola!

E' stato così che abbiamo notato quante piantine erano nate spontaneamente in giro per l'orto. Ci dispiaceva proprio buttarle, quindi ne abbiamo fatto dei vasetti da regalare agli amici. In attesa di cambiar casa questi vasetti sono stati parcheggiati nel giardino davanti. Neanche a dirlo l'anno successivo ci siamo ritrovati decine di piantine che nascevano anche qui!

Morale della favola: mai più comprata rucola!

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Quella che nasce spontanea ha il pregio di essere molto più saporita (ne bastano poche foglie per dare gusto all'insalata) e di essere sempre fresca (da aprile a novembre basta aprire la porta di casa e raccoglierla, più km 0 di così!).

Ultimamente ci ho preparato il pesto per la pasta usando questa ricetta proposta nel menù settimanale di GenitoriVeg della settimana scorsa, uno spettacolo! Ho seguito anche il consiglio di congelarne una parte in modo da averlo già pronto!

Io l'ho semplicemente tritato perchè le bimbe non sopportano il frullatore e con loro in casa non potevo accenderlo, voi però potete frullare il tutto se preferite l'effetto cremina!

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(Fari)frittata di bruscandoli

on Venerdì, 27 Aprile 2012. Posted in all'aperto

(Fari)frittata di bruscandoli

Purtroppo a causa della migrazione del blog non sono riuscita a pubblicare prima questa ricetta che avrei proposto per il 25 Aprile, giornata dedicata alle scampagnate. Da noi si usa passare questa giornata sugli argini dei fiumi (Brenta e Bacchiglione) che per chi non è della zona sono molto ampi e a più livelli. Da bambina ci andavo con i genitori, da ragazzina in bici con gli amici: ci si accampa lì la mattina e si rimane fino a sera, giocando a palla, chiaccherando, rotolando sul pendio, passeggiando, dormendo sull'erba e anche cercando erbette.

In particolare lungo gli argini oltre ai carletti, si trovano i “bruscandoli” ovvero i germogli di luppolo, che assomigliano un po' a dei piccoli asparagi verdi. Si raccolgono prima che la pianta cominci ad avere molte foglie, quando è spuntata da poco da terra e mostra dei lunghi “steli” spinosetti. Purtroppo in questa raccolta i bimbi diffcilmente partecipano perchè si tratta di cespugli leggermente spinosi che crescono in luoghi impervi, dove bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi. Ma il baldo raccoglitore accoglierà la sfida e cercherà di prendere anche quelli nei luoghi più difficoltosi! :-)

Tradizionalmente queste erbette vengono consumate il giorno stesso, anzi nel luogo stesso, infatti generalmente si portano via fornetto a gas, padella e uova per farci la frittata che sarà il pranzo o la cena del pic-nic. Io vi propongo questa versione senza uova che potete preparare a casa da portare per il pic-nic o potete fare con i bruscandoli raccolti una volta che siete rientrati.

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Ingredienti (per 2 persone – una teglia 25 x 25)

100 gr di farina di ceci (io ho usato la farina di libera-terra bio)

200 ml acqua

1 rametto di rosmarino

un mazzo di bruscandoli freschi

2 cucchiai di olio evo

1 cucchiaino raso di sale integrale fino

 

Almeno 3 ore prima (meglio se 12-15) fare una pastella con la farina di ceci e l'acqua, a cui aggiungere il rametto di rosmarino per insaporire.

Passato questo tempo, togliere il rosmarino, aggiungere l'olio e il sale. E mescolare bene.

In un padella far appassire i bruscandoli in un po' d'acqua. Lasciarli cuocere finchè saranno teneri.

Aggiungerli alla pastella di farina di ceci e mescolare bene.

Versare il composto in una teglia rivestita di carta forno in modo da formare uno strato sottile (non più spesso di un cm). Infornare a 180° per 25 minuti (fino a doratura). Molto gustosa!

Volendo si può cuocere anche in padella (con un filo d'olio sotto) sempre in spessore sottile e cuocendo col coperchio, lasciando andare a fuoco lento.

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Tarassaco in tre modi

on Martedì, 17 Aprile 2012. Posted in all'aperto

Tarassaco in tre modi

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Un'erba molto semplice da riconoscere è il tarassaco o "dente di leone", chiamato dalle mie parti "radecio pedocco", con i suoi fiori gialli che diventano soffioni, divertimento di ogni bambino. Il bello di questa pianta è che se possono utilizzare tutte le parti (fiori, foglie, boccioli): questa particolarità la rendono un'erba che si raccoglie piacevolmente con l'aiuto dei bambini anche piccolissimi. Infatti quest'anno visto che la mia aiutante ufficiale era a scuola, la sostituta apprendista riconoscitrice d'erbe spontanee è stata la piccola Elena che con molta soddisfazione si è dedicata alla raccolta dei fiori e dei boccioli, incredula per il fatto che normalmente le brontolo se cerca di strappare dei fiori in giardino!

Anche in queso caso ho la fortuna di non dovere muovermi di casa per trovarlo, infatti il nostro giardino sul retro pullula di fiori gialli che poi diventano dei bei soffioni da metà marzo a metà maggio. Mi fido a raccoglierli in giardino perchè noi abitiamo fuori città, lontano dalla strada e da zone indutriali, non trattiamo in alcn modo il terreno e il prato e il giardino è diviso da altri campi e proprietà da siepi alte e canali.

Spesso li raccolgo anche in montagna dove è facile troverne nei prati, in specil modo i boccioli che sono molto più grandi di quelli di pianura.

Quindi munita di terrine varie e coltellino esco a raccogliere la nostra erba accompagnata dall'aiutante.

Cosa e come raccolgo:

  1. i fiori aperti senza stelo: scelgo i più grandi e belli (e su questo Elena se la cava benissimo!:-)) controllando che non abbiano insetti;

  2. i boccioli: scelgo i più grandi ancora chiusi

  3. le foglie: scelgo le piante che non hanno ancora fiorito, le più piccole e tenere e le tolgo alla base lasciando le radici.

Dopo aver raccolto 200 fiori, una belle terrinetta di boccioli e una grande ciotola di foglie non ci resta che giocare con i soffioni.... e sufficientemente stanche rientrare!

Caricata la pupa stanca in spalla ci si può dedicare tranquillamente alle varie preparazioni!

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  1. SCIROPPO DI TARASSACO (CON I FIORI)

            Taglio il calice ai 200 fiori raccolti in modo da tenere solo i petali. Li lavo bene sotto l'acqua corrente (usando un passino) e li metto a cuocere in un litro d'acqua assieme ad un limone tagliato a pezzi. Lascio bollire per mezzora circa. Filtro tutto attraverso un canovaccio, schiacciando bene i petali. Aggiungo mezzo kg di zucchero (io uso canna integrale del commercio equo) e rimetto a cuocere. Lasciare bollire per una mezzora. Invasare ancora bollente in vasetti ben puliti in modo che si crei il sottovuoto. Questo sciroppo è utile per la tosse e il mal di gola.

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  1. BOCCIOLI DI TARASSACO SOTT'OLIO

    Lavo bene i boccioli e li metto ad asciugare per qualche ora su un canovaccio pulito. Metto a cuocere una parte di vino bianco, mezza parte di aceto di mele, mezza parte di aceto bianco, con 2 foglie di alloro, 2 spicchi di aglio e sale. Quando bolle si sbollentano per 2 minuti i boccioli, si scolano e si mettono ad asciugare su canovacci puliti non profumati finchè non sono asciutti. Si ripongono in vasetti puliti e li si copre con olio evo, aggiungendo una foglia di alloro e uno spicchio d'aglio per vasetto. Chiudo ben stretti i vasetti. Sterilizzo il tutto mettendo a bollire in una pentola grande (con l'acqua che copra tutto il vasetto) avvolto in un canovaccio in modo che i vasi non sbattano. Lascio bollire per 15-20 minuti. 

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    Sono ottimi come sostituiti dei capperi.

  2. FOGLIE DI TARASSACO

    Quelle più piccole e tenere le tengo da parte per mangiarle crude in insalata, le altre dopo averle lavate bene le metto a bollire per 5 minuti in acqua. Poi si possono usare semplicemente saltate in padella con aglio e olio o in torte salate ofocacce come ripieno al posto degli spinaci. Unica cosa tenete conto che sono un po' amare e quindi non sempre gradite ai bimbi!

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sullo sfondo le foglie di tarassaco lessate e in primo piano i fiori in cottura

E voi usate il tarassaco in cucina? Avete altre ricette?

Questa ricetta partecipa alla raccolta di ricette con erbe spontanee di Annalisa, Passato tra le mani "Fitoalimurgia"

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per la categoria ricette - tarassaco

Ortiche: in cucina e non solo!

on Venerdì, 06 Aprile 2012. Posted in all'aperto

Come promesso la settimana scorsa, oggi si parla di erbe spontanee, in particolare di un'erbaccia che normalmente si cerca di evitare, ovvero l'ortica! Noi abbiamo la fortuna di averla spontanea nell'orto, dove riscresce ogni anno nelle zone più ombrose. Una delle specialità dell'uomo di casa è proprio il risotto con le ortiche che fa con ricetta simile a quello con i carleti che vi ho scritto la settimana scorsa (la potete trovare anche nel blog di Glores, qui).

Ma oltre all'uso in cucina abbiamo cominciato ad apprezzarne anche altri ambiti di utilizzo, ovvero nell'orto come antiparassitario naturale e a costo zero e come lucidante per i capelli scuri.

Partiamo dall'inizio!

Individuate le vostre piantine di ortica, devono essere fresche, spuntate da poco, non in fiore, in zone lontano da raffico e inquinamento. Munitevi di guanti, meglio se doppi guanti in lattice (guanti in stoffa da giardinaggio non sono sempre sufficienti) e raccogliete le punte tenere delle ortiche lasciando il resto della pianta. 

Lavate bene le foglie e mettete a bollire una pentola d'acqua. 

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Quando bolle versateci le foglie di ortica e fate bollire per 5-7 minuti.

Estraete le foglie con un colabrodo e schiacciatele bene (mi raccomando non buttate l'acqua).

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Con queste foglie potete farci il risotto o un rotolo con erbette o una torta salata... noi ci abbiamo fatto condito la quinoa aggiungendole nel soffritto iniziale, per il resto la ricetta la trovate qui: http://www.goccedaria.it/item/quinoa-con-lenticchie-rosse.html

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Ve la consiglio molto molto buona!

 

Lasciate raffreddare l'acqua e filtratela con un canovaccio.

Due terzi di questo decotto l'ho messo in bottiglie grandi di vetro e lo spruzzeremo sulle piantine dell'orto al momento del trapianto: aiuta a tenere lontani i parassiti!

L'altra parte l'ho messa in bottigliette scure e piccole e lo uso come ultimo sciacquo dopo lo shampoo: serve a ravvivare il colore dei capelli scuri e come antiforfora.

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